Crevalcore nei dipinti
 

 

Il monumento di Annibale Passarini (Lucio)
Musica a Crevalcore e tra poche settimane l'inaugurazione della statua

La statua di Annibale Passarini (Lucio) per ricordare i caduti sul lavoro e gli invalidi è già pronta e il 2 Giugno 2010 sarà posizionata nei giardini di Porta Bologna, a Crevalcore. Ma non sarà solo un evento celebrativo. Passarini l'ha realizzata in un ampio contesto partecipativo e nel quadro di una indagine sulle morti bianche nel territorio. E così il previsto filmato che avrebbe dovuto riproporci l'iter dell'artista, è diventato un documento della nostra complessa realtà, dal lavoro nelle fabbriche al trasporto ferroviario. Una ricerca in profondità, che ha fatto slittare le scadenze, ma non gli appuntamenti: dopo la presentazione del progetto il 27 maggio 2009, ci sono stati incontri con le scuole, una cena di autofinanziamento il 23 aprile 2010 e un concerto serale, che avrà luogo il prossimo 2 maggio nella Chiesa della Concezione.
                                                                      30 aprile 2010

 


Ancora sull'argomento:

  • L'Unità: "Quel monumento che dà voce ai morti sul lavoro", 27 maggio 2009

  • dall'Unità del 20 aprile 2010: Intervista a Niccolò Manzolini - regista
    ... Cosa l'ha portato alle lotte sindacali, partendo dalle riprese di uno scultore che lavora al suo monumento? «La statua di Annibale Passarini, che verrà inaugurata a giugno a Crevalcore, sarà il centro del documentario. Poi, dalle fasi della sua lavorazione fioriranno una serie di storie parallele, sulla salute sul lavoro e del lavoro oggi. La mia impressione è che, ormai, si muoia di diritti calpestati quasi quanto di morte sul lavoro vera e propria. Guardiamo il caso “Sabiem”: nella scomparsa, dopo la chiusura dello stabilimento, dell'ex operaio Roberto Battelli non può non aver inciso la perdita del lavoro di un'intera esistenza». Quali altri aspetti ha già documentato? «Sono stato al Centro protesi di Vigorso di Budrio, uno dei più grandi e importanti d'Italia. E poi all'istituto oncologico Ramazzini, per parlare anche delle “morti grigie”: quelle più difficili da documentare come causate dall'ambiente di lavoro». Ha già trovato canali per produrre il film? «Con il laboratorio audio-video Seiperdue (www.seiperdue.org) finanzierò parte del lavoro. E poi spero in qualche borsa di studio».