Rosario Mauro (1928 - 1999)
era nato a Giarre in Sicilia, ma si era trasferito
ancora giovane a
Palata di Crevalcore, dove faceva l'impiegato. La una
inclinazione per la pittura aveva trovato una conferma nel
consenso che il pubblico riservava alle sue opere.
Ha partecipato a numerose mostre in Italia e
all'estero, ottenendo premi e riconoscimenti. Era
membro del gruppo artistico "I 30", accademico di
merito de "I 500", accademico associato "Tiberino",
socio onorario della "Oldy Gallery", accademico
della Gentium "Pro Pace" e accademico d'Italia con
medaglia d'oro. Ha figurato nella collettiva presso la
Galleria Pigozzi di Crevalcore riservata ai dodici
artisti più validi del territorio, con Umberto
Bastia, Dante Bozzoli, Giuseppe Candini, Oscar
Campolucci, Argo Forni, Francesco Lo Casto, Quirino
Maestrello, Franco Pagliani, Luciano Vezzali e Luigi
Zecchi. In una sua personale del 1985 ha venduto
tutti i quadri esposti (testimonianza del gallerista
Emidio Marchetti). Ha trasmesso la sua passione al
figlio Mauro Fulvio.
Hanno parlato e scritto di
lui:
Remo Fabbri, Leo Rubboli, Rinaldo Tagliavini,
Ferruccio Veronesi, Rai, II Gazzettino dell'Emilia
Romagna, Elia Santoro, Mauro Donini, Luciano Ronchi,
Speciale Radio Modena, Antonio Caggiano, Maria
Verzelletti.
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"Rosario Mauro ritorna
nella sua Giarre con una Personale di Pittura che
sarà aperta Sabato 22 Agosto 1981 nei locali della
Pro Loco.[...] Rosario Mauro è oggi un pittore
unanimemente apprezzato per la sua sensibilità, per
il suo impegno e per le sue eccezionali doti di
limpido e sincero interprete della natura."
Nello Cantarella, sindaco di Giarre 1981
"Mauro, oltre che pittore,
è anche poeta. La sua, infatti, è una pittura dai
colori tenui, dalle sfumate trasparenze, in cui i
paesaggi rivivono nitidi e autentici di una
interiore bellezza: quella dell'anima dell'artista
che li ha espressi e reinterpretati."
Sebastiano Vasta, 1981
"Rosario Mauro
sembra usare la spatola e i pennelli sotto la guida
di quella mano divina che diede i primi colori alle
cose della natura. Appaiono, infatti, nei suoi
paesaggi, tocchi di colore veramente inattesi. E
questa ispirazione cromatica rende le più vere
manifestazioni naturali che l'occhio possa ammirare,
nell'imponenza degli alberi svettanti verso quel
cielo cristallino e limpido che si rispecchia nella
luminosità dei freschi corsi d'acqua."
Mostra dei 12 artisti: commento critico tratto dal
"Giornale d'Italia"
febbraio 2009
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