Crevalcore nei dipinti

 

Dante BOZZOLI


Dante Bozzoli (1916-1994) è stato il fattore della tenuta Patrignani a Bolognina a partire dal 1945 per un ventennio. A quel periodo risale la sua prima produzione, molto significativa: le vedute della Cort di sćhop, con la chiesa, la sua casa e gli altri fabbricati.
Nel quadro Bolognina, un albero nudo, quasi stilizzato, divide in due la scena: da una parte la chiesa, dall’altra le stalle e le case dei mezzadri. E’ un quadro emblematico per la sua essenzialità e compostezza. E' appeso nell'austero salone della villa di campagna dei Patrignani. "Un amico critico d'arte ha affermato che questo quadro richiama per la composizione e per la spiritualità che lo caratterizza certi affreschi prerinascimentali", ci dice l'attuale proprietario.
La Bolognina che viene descritta da Bozzoli è una borgata viva, attiva, intatta, anche se il pittore rappresenta solo la natura e gli edifici, ignorando gli esseri umani. E’ la borgata del dopoguerra, quando era densamente popolata e al centro di imponenti manifestazioni bracciantili. Bozzoli è indifferente agli avvenimenti in cui lui stesso era coinvolto e diventa il cantore di quiete composizioni campestri, di fredde e silenziose nevicate, di meditate prospettive.
La chiesa è al centro di quel piccolo mondo, è l’elemento identitario.
Attraverso linee ben definite, colore intenso, luce diffusa, Bozzoli trasmette la sua visione estetica, raccolta in un insieme coerente e senza esitazioni o incertezze. Dopo gli orrori di due conflitti mondiali, si ristabilisce l’ordine delle cose e la vita ricomincia in una rinnovata restaurazione di valori. Lo spirito di Millet aleggia sulla contrada, pur senza la presenza di contadini in preghiera al suono dell’Angelus.
Chi ha vissuto a Bolognina in quegli anni ritrova traccia dei suoi ricordi: la festa del patrono, l’asilo delle suore, l’invalicabile cancello della residenza signorile, la scuola con la piazzetta e la fontana.
Ora è come se avessero malamente cancellato quella scena. Il mezzo secolo trascorso ha reso irriconoscibile quel mondo, di cui restano tracce significative. Mutato nella storia: le lotte bracciantili, brucianti e incisive, hanno posto le basi per nuovi rapporti sociali, per cui il messaggio di Bozzoli non è più immediatamente percepibile. Mutato nel paesaggio: la piazzetta della frazione ceduta ad un privato, nuove case, un cavalcavia che troneggia sulla campagna e azzera le distanze. Mutato nella popolazione: il ricambio fra i vecchi residenti e i nuovi arrivati è quasi totale, con l'efficace innesto della "Comunità di Sammartini".
Bozzoli e Bastia: due pittori che meglio si connotano nella loro diversità. Bastia creava i suoi personaggi e i paesaggi con tocchi di colore sapientemente accostati e talvolta perfino stridenti, interprete di una realtà inquieta e in un contesto culturale dinamico. La visione cristallina di Dante Bozzoli celebra nei luoghi quotidiani e appartati l’universale bellezza, con classica essenzialità. Ma la diversità espressiva dei due pittori ha una comune ispirazione, più mentale che visiva, tendente a rappresentare la vita e la cultura del tempo. Due pittori, Bastia e Bozzoli, che hanno nutrito una reciproca stima frequentandosi per tutta la vita.
Anche Barbieri Aldo detto Lo Spagnolo è importante per comprendere il contesto in cui viveva Bozzoli, con le sue 10 tavole che illustrano le lotte dei braccianti nella campagna crevalcorese. Una di queste raffigura Bolognina, i fatti accaduti nel 1949. Come si è detto, la durezza della vita nelle campagne non diventa un tema dei quadri di Bozzoli. E’ come se la rivolta dei contadini, nata dalla miseria e dalla povertà, venisse considerata una degenerazione della storia e, dunque, non degna di figurare nel mondo idealmente ricomposto dei tre stati.
Il magnifico esemplare di Pino Nero, che nei quadri di Bozzoli domina il campo visivo della Cort di sćhop, è ora malandato, rinsecchito, piegato, relitto temporale di un’epoca che ha subito una trasformazione troppo rapida.
Bozzoli stesso si è trasferito altrove nel 1968, prima a Ravarino (Mo), poi a Crevalcore.
Ha avuto un percorso lineare, affinando la tecnica e ottenendo significativi riconoscimenti in alcuni concorsi. Molto apprezzate sono state le sue nature morte.
Ha partecipato a diverse mostre, a Crevalcore, Bologna, Modena e nella regione.

                                                                             settembre 2009

"Egli è un innamorato della natura e, come tale, comunica questo suo amore con felici trasposizioni di azzeccati colori che danno particolare luce e vigore alle sue splendide nature morte. Una veramente efficace e non comune potenza creativa, con immagini nitide nelle quali nulla è lasciato al caso."
                                                                              S.Palmieri

"Figurativo, a tratti puro verista, egli sa cogliere i momenti essenziali dell'intimità delle cose che ripropone in dimensione poetica attraverso un segno delicato e preciso, attraverso un cromatismo ben indovinato nel contesto dell'opera. Una creatività eccellente, una espressività sincera, una traduzione perfetta di sentimenti ed emozioni. Questo è Dante Bozzoli e sotto ogni aspetto merita di essere considerato."
                                                                              M. Seppi

"Questo artista ha sempre cercato, nella pittura, un'oasi di pace nel travaglio dell'attività quatidiana, condotta nel più completo contatto con la natura. Autodidatta, ma tuttavia attento uditore di consigli ed osservatore di validi esempi."
                                                                               R. Tagliavini

 

Frutta

Rose

Verdura con vino

Natura morta

Anatra e fagiano