Gino Molinari (1914-2006)
nasce a Modena dove frequenta l’Istituto d’Arte
“A.
Venturi” sotto la guida di Camillo Verno ed
Arcangelo Salvarani; successivamente si iscrive ai
corsi di scenografia, poi interrotti per dedicarsi
all’insegnamento, all’approfondimento della cultura
architettonica ed alla pittura.
Partecipa ai Littoriali dell’arte pubblicitaria ed a
quelli di scenografia, nei quali vince il 3° premio
nazionale.
Ha conseguito il 2° premio per l’architettura al
Pensionato quadriennale “Luigi Poletti” nel 1938.
Già ordinario di Disegno architettonico nei Licei
Scientifici e negli Istituti tecnici per Geometri,
ha preparato numerosi allievi all’abilitazione ed ai
concorsi per il ruolo dell’insegnamento del disegno.
E’ stato membro del Consiglio Nazionale
dell’Associazione Nazionale Insegnanti di Disegno ed
Accademico benemerito per le arti figurative
dell’Accademia Universale per le Scienze, Lettere ed
Arti “G. Marconi” di Roma.
Ha partecipato a numerose mostre nazionali ed ha
fatto parte di commissioni per l’assegnazione di
premi di pittura.
Ha conseguito il premio “S. Geminiano” 2000 alla
carriera.
Presentato da numerosi critici , le sue opere si
trovano in collezioni in Italia ed all’estero.
CENNI CRITICI
- “La sua personalità di artista si manifesta attraverso un costante puro
moto interiore”
(A.Barbieri)
- “La geografia fisica degli scorci di Modena si fa geografia dell’anima…
è come
salvare la storia e l’identità autentica della città…
mediante vibrazioni sospese”
(M.Fuoco)
- “Nei suoi quadri tutto è luce …. morbida, tenera, che avvolge le cose
in un’atmosfera
sognante, impregnata di struggente malinconia.” (A.Marchiò)
- “Ritrovare e riconoscere le immagini di Gino Molinari è come un viaggio
dell’anima
per le contrade che hanno costituito il fondale di
quella commedia di genere che è
stata la nostra vita.” (G.Silingardi)
- “L’universo pittorico di Gino Molinari è facile da riconoscere grazie
alla sua piena,
rassicurante leggibilità; è accondiscendente alla
percezione più immediata, misurato
com’è da un perfetto equilibrio compositivo e da un
segno impressionista; è
romantico perché attraversato ed avvolto da sentimenti
che parevano dispersi.”
(C.F.Teodoro)
- “Le sue prospettive sono ineccepibili e la materia pittorica si adegua
all’ambiente:
tenuta su toni piuttosto bassi per Modena, diventa
solare nelle vedute Veneziane”
(F.Veronesi)
PRINCIPALI ESPOSIZIONI
- Saletta Caffè Nazionale (MO 1958)
- Centro Civico (Cento 1960)
- Parco delle Fonti (Chianciano 1062)
- Circolo degli Artisti (MO 1868)
- Galleria il Torchio (MO 1970)
- Centro Civico (Crevalcore 1970)
- Circolo della Stampa (MO 1972)
- Arco del Libeccio (Lignano 1972)
- Galleria Farini 23 (MO 1974)
- Selezione d’arte e Cultura (MO 1977)
- Old Gallery (MO 1980)
- Antica Società delle Arti (MO 1981)
- Galleria Farini 23 (MO 1984)
- Hotel Real Fini (MO 1990)
- Circolo degli Artisti (MO 1996)
- Club Zeta due (MO 1996)
- Banca CaRisBo (MO 1996)
- Sala Gialla (Carpi 1999)
- Archeoclub (MO 1998)
- Sala Gialla (Carpi 2001)
- Ex Convento (Riolunato 2002)
- Chiesa del Voto (MO 2003)
- Club La Meridiana (MO 2003)
- Galleria J. Barozzi (Vignola 2003)
- Chiesa del Voto (MO 2005)
- B.S.G.S.P. (MO 2007)
- Centro Studi Muratori (2008)
- Sala della cultura (Pievepelago 2008)
ottobre 2008
Bancarelle in Piazza anni 30
Neve sulle bancarelle in
Piazza
Bancarelle in Piazza
all’imbrunire
Nevicata sulle Alpi
Dolomitiche
Portofino
Venezia
Tramonto in campagna
Fiori |