Chiesa di Santa Maria dei Poveri di Crevalcore
Ricostruzione grafica
realizzata da Roberto Tommasini
Durante la
presentazione della pubblicazione sull'Ospedale Barberini
di Crevalcore, il 28 aprile 2010, Roberto Tommasini ha illustrato al pubblico la sua
ipotesi su come poteva essere l'antica chiesa di Santa Maria dei
Poveri, ricostruendo la pianta dell'edificio, l'interno e gli arredi. Si è trattato di
un lavoro di ricerca approfondito, tendente a colmare
la mancanza di dati e documenti negli archivi locali con indagini e comparazioni
fatte esaminando altri edifici storici presenti nel territorio. Dopo
una introduzione sul metodo seguito, la chiesa viene ricostruita
attraverso una aggiunta progressiva e motivata di elementi
architettonici e artistici. L'originale
presentazione in Power Point è stata trasformata in
un formato più leggero. Inoltre, numerosi
documenti presenti nel nostro sito trovano in questa ricerca una
giusta valorizzazione.
marzo 2011
Il mio
contributo a questa piccola grande storia dell’ospedale
di Crevalcore
consiste nella ricostruzione grafica della chiesa di
Santa Maria dei Poveri,
luogo di culto
sconsacrato in epoca Napoleonica, nei cui ambienti fu
istituito l’ospedale, in seguito intitolato al Capitano
Antonio Barberini.
Questa
presentazione elenca le fonti utilizzate
e illustra le fasi principali della ricostruzione.
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La
consultazione dell’archivio dell’ospedale
non ha fornito le informazioni sperate.
Piante e documenti
dell’antica Chiesa che qualcuno ricorda di
aver consultato in passato sono risultate
irreperibili. |
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Le ricostruzioni grafiche della Chiesa
di Santa Maria dei Poveri realizzate
si basano quindi sulle informazioni dei cronisti dell’epoca,
degli storici
che successivamente si sono occupati dell’argomento…
e sulle poche rappresentazioni
dell’epoca:
- incisione di Carlo Antonini in “Storia dell’Augusta Badia di
Nonantola”
di Girolamo Tiraboschi, del 1784;
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- disegno di Don
Angelo Frabetti in “Storia di Crevalcore" di
Gaetano Atti, manoscritto che si trova
presso l’Accademia Indifferenti Risoluti di
Crevalcore; |
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- pianta di
Crevalcore del 1802, presente nell’archivio
storico della Biblioteca di Crevalcore. |
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Le
informazioni storiche riportate in forma originale e
ordinate cronologicamente costituiscono la maggior
parte del testo che accompagna le immagini. |
La
ricostruzione è iniziata con l’estrazione del
perimetro della chiesa
dalla pianta del castello di Crevalcore del 1802. |
La
disposizione sul perimetro dei particolari
ricavati dalle due immagini d’epoca… |
hanno
consentito di elaborare la pianta e il prospetto
dell’edificio. |
Le
elaborazioni sono state successivamente integrate
con le informazioni storiche, come ad esempio la
presenza di una lapide recante l’insegna della
famiglia Pepoli presente sulla facciata della
chiesa. |
Dalla pianta
e dai prospetti realizzati sono state sviluppate due
viste assonometriche per rendere la
tridimensionalità dell’edificio … |
e la
collocazione della chiesa nel complesso di
costruzioni
che componevano la porta detta “da mattina”, oggi
porta Bologna. |
Più
complessa la ricostruzione dell’interno a causa
della completa
assenza di immagini da utilizzare come riferimento.
Dalle ricostruzioni degli esterni sono state
ricavate posizioni
e dimensioni di porte e finestre… |
altri
particolari sono stati dedotti dalle notizie
storiche, come ad esempio:
- “due altari laterali [ …] a filo del muro
e caratterizzati da un ornato di gesso colorato”
, |
|
- “l’interno
della chiesa […] era fatta a forma di
loggiato allungato, con copertura a volta
reale, con una tramezzatura in mattoni che
divideva l’aula della chiesa dall’oratorio”, |
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- “l’altare
maggiore era in mezzo a due usci sopra i
quali c’era da una parte San Giovanni
Battista, e dall’altra San Giovanni Apostolo
ed evangelista, rappresentati in due grandi
statue a tutto tondo realizzate in gesso e
poste all’interno di due nicchie” |
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- “come pure di
scoltura si vedano sei angioli intieri, due
collocati latteralmente sopra S. Gio.
evangelista, e latteralmente il simile è
sopra S. Gio. Battista che stanno tutti in
atteggiamento di sostentare un Padiglione di
Giesso”, |
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“con tre altari
e il maggiore trono dorato e grandioso
all’antica di ordine corintio”.
- “Quadro dell’Albani raffigurante san
Sebastiano e san Rocco, circondato da un
ornamento d’intaglio dorato e con in basso
una nicchia con la cornice dorata,
dentro la quale è esposta la scultura lignea
della Beata Vergine.
Sopra l’ornamento un quadretto che
rappresenta il Padre Eterno e lateralmente
due angioli grandi di legno dorato.” |
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- ”Il grande
organo venne posto al di sopra della porta
principale, dalla parte opposta all’altare
maggiore”.
-” [...] con suo ornamento a intaglio e
della cantoria simile”. |
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Nella
ricostruzione dell’interno hanno trovato
collocazione
oggetti e opere d’arte ancora esistenti, che un
tempo
contribuivano all’arredo e all’armonia della chiesa. |
come ad
esempio: l’organo, poi ampliato, situato attualmente
nel Santuario di Stuffione e di cui l’angelo
visualizzato
in precedenza è un elemento decorativo; |
- il dipinto
di San Francesco, nell'atto di ricevere le stimmate
nella grotta di Alvernia, del pittore Giacomo
Cavedoni,
che decorava l’altare di destra, si trova
attualmente
nella chiesa di San Silvestro di Crevalcore. |
- il dipinto
della Madonna col Bambino ed i Santi Lorenzo
martire,
Nicolò da Bari, Francesca Romana, Rosa da Lima, del
pittore
Francesco Gessi, allievo di Guido Reni. Il quadro
era collocato
nell’altare di sinistra e al presente si trova nella
Pinacoteca di Brera; |
- il dipinto
del Padre Eterno di Francesco Albani era situato
sulla sommità dell’altare maggiore. Attualmente si
trova nella Pinacoteca di Bologna; |
- il dipinto
raffigurante San Sebastiano e San Rocco,
opera di Francesco Albani, era collocato sull’altare
maggiore.
Attualmente si trova nelle stanze dell’Arcivescovo
di Milano; |
- la
statuetta lignea della Beata Vergine dei Poveri, del
1400,
è stato il simbolo della chiesa dei poveri, poi
della chiesetta
dell’ospedale Barberini. Ora è custodita nella
Chiesa
di San Silvestro: la nicchia in cui è ancora
collocata
costituiva un elemento dell’altare maggiore della
Chiesa dei Poveri. |
§
Elementi
separati dal loro contesto originale,
che si è cercato di ricollocare seguendo le
informazioni tramandate… |
o secondo
logiche derivate dall’osservazione delle chiese
della zona
e da riproduzioni grafiche e fotografiche di altre
chiese. |
Sulla base
delle suddette osservazioni sono state inserite
nelle
ricostruzioni interne alcune strutture
architettoniche: come il cornicione
che separa la volta dalla parete o le paraste con
capitello corinzio, |
elementi che
accentuano lo stile barocco in uso all’epoca
della costruzione e la somiglianza con le altre
chiese locali. |
La vista
tridimensionale dell’interno è stata realizzata
utilizzando
una procedura informatica di gestione immagini,
questo per
semplificare la costruzione prospettica dei numerosi
particolari
e per conferire alla ricostruzione un maggiore
realismo. |
Le
ricostruzioni della pianta e delle pareti laterali
sono state
adattate e assemblate in una vista prospettica, |
nella quale
sono stati inserite le immagini di quadri e
oggetti particolari, rielaborati nella medesima
prospettiva |
fino ad
ottenere la miglior ricostruzione possibile. |
Un’ipotesi
verosimile… |
che ha
l’ambizione di riportarci … |
a un ricordo
perduto nel tempo. |
Roberto TOMMASINI
28 aprile 2010
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